Il sistema respiratorio (Ia parte)
|
|
La voce umana - parlata e cantata - impegna in maniera coordinata tre sistemi: - il sistema respiratorio -
il sistema laringeo - i risuonatori
Questa lezione è dedicata ad una parte importante
del sistema respiratorio: il diaframma e i suoi movimenti.
I movimenti del diaframma. Il
nostro corpo è un eccellente strumento musicale. E per farlo 'suonare' occorre innanzitutto conoscerlo. Cominciamo dunque
dalla respirazione che è ciò che ci tiene in vita e che ci permette di cantare e di parlare.
Certamente senza una buona respirazione….non si canta. Anche se una buona respirazione non esaurisce
comunque l'arte del canto! Ad ogni modo questo è il centro del sistema di emissione sonora e dunque partiremo da qui.
Il
cuore del sistema respiratorio è il diaframma, il cui significato etimologico è 'ciò che sta in mezzo' (diafragma).
Questo muscolo respiratorio, di forma larga e convessa, in effetti separa la cavità toracica da quella addominale. Quando
inspiriamo la curva del diaframma si alza e il muscolo si rende più efficace a sostenere la nota.
A
che cosa serve il diaframma?
O ltre che a separare due cavità con funzionalità differenti, il diaframma è il nostro fondamentale sostegno
del suono: è qui che avviene il cosiddetto 'appoggio'. Con un'immagine fantasiosa possiamo dire che il diaframma
è il 'vassoio' che sostiene il suono.
Sentire la funzionalità del diaframma o anche solo la sua 'presenza',
è tra le cose più difficili del canto, pur essendo assolutamente indispensabile. Proviamo ad aiutarci con alcuni
esercizi molto semplici:
- cominciamo a ridere,
prima piano e poi forte, cercando di sentire i movimenti sussultori del muscolo;
- ora proviamo invece a
sbadigliare: con questo esercizio il diaframma si dispone 'a vassoio' (effetto dell'apertura toracica), la posizione
cioè di massimo sostegno della voce. Lo sbadiglio serve anche a 'prendere coscienza' delle cavità boccali e faringee che nel
canto vanno sempre tenute ampie per aiutare il passaggio del suono (argomento di lezioni successive)
- quando ci capita di singhiozzare
- nel pianto o nel semplice singhiozzo - possiamo osservare il coinvolgimento del diaframma (naturalmente questo non può
dirsi un esercizio vero e proprio e spero che a tutti noi capiti il meno possibile di sentire la presenza del diaframma in
questo modo…)
- per chi segue regolari
lezioni di canto, sarà facile sentire questo muscolo negli esercizi di suono picchettato.
Respirare
significa inspirare ed espirare.
L'inspirazione. Innanzitutto
quando si inspira bisognerebbe cercare di riempire d'aria tutto il polmone e non solo la parte alta (respirazione clavicolare).
Questa è una regola che ci dovrebbe accompagnare, oltre che nel canto, in ogni momento della nostra vita. Infatti la respirazione
alta o clavicolare è dannosa per l'organismo perché consente solo una limitata ventilazione ed un ricambio sanguigno insufficiente.
E' lo stress e la fretta che ci fa respirare solo con la parte alta del polmone. Infatti gli animali e i bambini, nell'atto
respiratorio, riempiono 'naturalmente' tutto il polmone.
La respirazione parte dal naso. L'aria giunge ai polmoni che vanno riempiti fino in fondo; arriva poi all'addome che si gonfia leggermente
in avanti. La volta diaframmatica si alza di diversi centimetri. Le costole inferiori si aprono lateralmente e quindi il diaframma
si abbassa un po'. La gabbia toracica è più ampia sia lateralmente - apertura costale - che verticalmente per effetto dell'abbassamento
diaframmatico (e non perché si sono alzate le spalle che devono invece rimanere immobili!)
L'espirazione. La cinghia addominale si mantiene tonica per fornire pressione e regolarla;
il diaframma torna nella posizione originaria; le costole si chiudono. Quando si canta questo movimento va regolato cercando
di 'ritardare' la chiusura costale con il sostegno addominale, senza eccedere per non bloccare il diaframma. Data l'importanza
del sostegno addominale per la tenuta del suono, si consiglia di fare esercizi per aiutare la tonicità dei muscoli dell'addome. L'emissione
del suono va 'tenuta' e non va spinta per evitare la chiusura laringea: in questo modo, oltre a provocare danni alle corde
vocali (il sistema laringeo sarà oggetto di un'altra lezione), la cassa toracica non entra più in vibrazione come dovrebbe.
|